Ho visto molto interesse attorno a una pagina del mio libro ” I figli di Manfredo” che ho inviato in anteprima, a questo apprezzato giornale espressione della vivacità nella semplicità della nostra terra del dialetto Valligiano.
Si tratta di una delle pagine introduttive di destra del libro: nella pagina di sinistra riscrivo la storia d’Italia mediovale , VERA,
con incredibili sorprese: ma riassuntiva perchè deve collimare nelle date con quella di destra.
Per cui la data della storia d’Italia scritta sulla pagina di sinistra, ha circa la stessa data della storia locale dei “Figli di Manfredo” scritta sulla pagina di destra.
Entrambe le pagine hanno un commentario aggiuntivo, per le cose più interessanti o curiose.
La storia locale dei Figli di Manfredo, inizia poco prima della morte della Regina Matilde di Canossa nel Monastero di Bondeno
Roncaris,tra Gonzaga e Moglia.
La storia d’Italia inizia con l’invasione dell’Italia dei Longobardi che stanziavano in Ungheria, perchè la divisione territoriale secondo le loro tribù, ha dato origune alle regioni italiane.
Non sono uno storico.
Il mio lavoro è tecnico e commerciale nella specializzazione delle altissime frequenze elettriche. Non vivo di libri di storia, è solo un “interesse”, basato principalmente sulla lettura di libri originali di storici antichi.
Per l’interesse espresso sulla pagina introduttiva ai “I figli di Manfredo”, invio la pagina successiva, nello stato attuale con errori, frasi da riscrivere, ecc.
MEDOLLA PIU’ ANTICA DELLA MIRANDOLA
“”
Livio affermava che, Marcello Consolo nel 554, nella sua guerra contro i Galli, entrò nel cuore del paese dei Boi, si scontrò con il loro capo Corolamo,
quindi passò il Po, sconfisse definitivamente gli Insubri e i Comaschi. Occupò Como e 32 castelli.
Con un secondo esercito, Furio Purpureone, si diresse nel territorio dei Boi fino al “ castel Mutilo”, ( Meliti, Melitulo) Medolla, ma poi , temendo di essere circondato, tornò indietro a ricongiungersi con l’altro generale.
Possiamo dedurre che la zona di Medolla e quindi anche Mirandola era territorio dei galli Boi.
Medolla doveva presentarsi, come un piccolo nucleo di case, con intorno una palizzata, o un terrapieno, in parte anche a protezione delle alluvioni, con intorno una selva incolta punteggiata di campi qua e la, come per esempio il grande bosco della Saliceta.
Infatti Furio Purpureone, giunse a Medolla, perché in mezzo a un intrico di acquitrini e selve impenetrabili trovò una “strada”, o meglio, un percorso praticabile da un esercito.
Secoli più tardi, nella zona della Mirandola, nella bassa modenese, il Monastero di Nonantola citava diversi luoghi con i nomi di Selvabella, Valbruna, Vallombrosa.
Fra Sermide e Bondeno, c’era la valle Arcula,
della quale fu bonificata la palude Carbonara dal Duca di Mantova Borso ricavandone grandi profitti nel rivenderne i terrenni prosciugati.
Ancora rimane il ricordo di Via Carbonara.
Antonio Frizzi informa, che documenti del 1153 -1160 testimoniano che il Secchia passava per Cavezzo, e continuava per Camurana, successivamente con un diverso corso Cavezzo Canalazzo, Medolla; quindi lo stradello Modenese di Roncole passante dietro la chiesa attuale, doveva essere l’alveo del fiume. Il fiume era il confine tra il territorio della Mirandola o della Corte di Quarantola, come afferma il Bratti, e il territorio di Medolla, o di Modena, in seguito;
Roncole era sulla sponda sinistra; Camurana sulla sponda destra, importante antica diocesi con alcune chiese sottoposte.
Afferma il Tiraboschi, che la chiesa di Camorana, detta anticamente di Santa Maria e poi di San Luca, tra quelle soggette alla badia di Nonantola era la più vicina alla Mirandola, e quella che presentava i documenti più antichi. Sostiene ancora che la Corte Camorana fu donata da Carlo Magno all’abazia di Nonantola nel 776 secondo un documento da lui fornito.
Nel 1068, metà della corte di Camorana, fu data in enfiteusi all’abate Gottescalco. La chiesa fu sempre un importante Prepositura, arricchita da una donazione di Gisla figlia di Orso nel 1111, dalla quale dipendevano la chiesa dei Santi Senesio e Teopompo di Medolla,
di San Bartolomeo di Villafranca, poco distante da Medolla , corte anche detta Curte Roncalie;
e fino a un certo punto, della chiesa di Santa Maria del Bruino , più anticamente detta di Verdeta.
[Da molte parti si legge il territorio diviso in varie aree tra cui “Corte Roncaglia Superiore” e “Corte Roncaglia Inferiore, senza riuscire a individuare l’esatta ubicazione:
la Corte Roncaglia Inferiore era la Corte di San Bartolomeo di Villafranca di Medolla, e territori adiacenti.
Con testimonianze così antiche è possibile stimare che effettivamente Furio Purpureone nel 554 giungesse con il suo esercito a Medolla,
una piccola corte paragonabile come dimensione ad altre nel territorio come quella di Camurana, o di Curte Roncalie.
Renzo Pozzetti
Lascia un commento!