PORTUS RUPTUM

Proviamo a mettere insieme alcuni tasselli di informazioni più certe  di altre,  e proviamo a fare qualche deduzione.

Secondo Plinio, fu la città di Spina,  una delle 3 più importanti città etrusche insieme a Felsina e Misa presso Marzabotto, che diede il nome al corso del Po: Spinus.

Secondo Dionisio, Spina fu fondata da un popolo pre-ellenico, chiamato genericamente Pelasgi.

Giunto nel luogo di Spina dopo varie avventure in mare, vi costruì alloggiamenti, eresse mura, e visse di pesca; una parte continuò il viaggio e andò a fondare Adria, più oltre.

Abbiamo un dato certo. Il ramo principale del Po, ossia dello Spino, fino al 500 a.c., passava per la Val Trebba, dove sorgeva Spina.

Lo Spino da dove poteva giungere nella Val Trebba ?

In tempi così antichi, il fiero popolo dei Liguri, chiamava il Po Bondincum, che ha dato origine alla città di Bondincomangum, ora Bondeno, ci dicono Polibio, Strabone e Plinio.

Lo Spina, o Bondicum, da dove poteva arriva a Bondeno ?

Non poteva che venire da San Martino Spino, direi a nord del dosso su cui sorge la città.

La provenienza verso San Martino Spino, non poteva che essere dall’avvallamento subito a nord del dosso di Poggio Rusco. Altro percorso non c’era: era un percorso obbligato.

 Altri dossi, impedivano percorsi diversi.

1

Il dosso di Poggio Rusco, ed altri dossi  obbligavano le acque provenienti da San Benedetto Po, a passare dove si trova ora il Po di Zara: SS12 , Ristorante il Veliero.

Lo Spina, dunque, passava per Poggio Rusco.
Con un letto sicuramente più grande del Canale Bondeno che vediamo oggi, parliamo di un fiume che raccoglieva la maggior parte dell’acqua della pianura Padana.

Ecco dunque che Portus Ruptum era sullo Spino, sul Po più antico, verso il 500 a.c.

Per difendersi dalle esondazioni gli abitanti avranno deciso di costruire le case sul dosso vicino, in maniera da non essere continuamente allagati in Primavera e in Autunno.

Se così è, si può datare l’esistenza di Poggio Rusco, “Portus Ruptum”,  prima del 500 a.c., nella zona fra l’incrocio di Via Roma nord con la SS12, e l’incrocio di Via Pelate con la SS 12. Ma poiché le alluvioni avranno portato via ogni riferimento, non sarà facile trovare reperti o riferimenti.

Sul dosso invece sarebbe una ricerca più facile, se le abitazioni  non avessero coperto tutto.

2

Il Po di Zara davanti al ristorante Il Veliero.  Anticamente era il Po Spino, più largo e poco profondo.

Fino al 5° secolo a.c. lo Spino giungeva a Portum Ruptum da Guastalla.
Ma poi una rotta nella riva sinistra a sud di Guastalla, divise il fiume in due corsi, generando il Lirone, che diventò il corso principale che conosciamo oggi.
Il Po Vecchio o Spino, ridusse continuamente la sua portata che diventò pressoché insignificante, in certi tratti si seccò, e in altri sparì.

Nel V secolo a.c. la città di Spina era prevalente nei commerci sull’Adriatico rispetto ad Adria, diventando un preferito centro di transito dalla Grecia all’entroterra etrusca.

Come racconta Strabone, gli abitanti di Spina a Delfi nel tempio delle offerte ad Apollo, costituirono un ricco tesoro, offerte importanti che indicavano la ricchezza della città.

Storici sostengono che i Galli che cercavano di sottomettere gli Etruschi, si allearono con la rivale Adria, e probabilmente sconfissero Spina e la rasero al suolo.

Giovanni Romano invece, dice che semplicemente, il fiume Spino sparì, e quindi anche il porto della città di Spina non poté svolgere la sua funzione. Lo stesso accadde anche a San Martino Spino e a Portus Ruptum: il fiume era seccato, non c’era più.

Quando arrivarono i Romani 300 anni dopo la rotta che generò il Lirone , nel II secolo a.c., Spina non esisteva più, o non era più la regina dell’Adriatico.

Successivamente, verso l’anno 1000, una parte del letto dello Spino fu riutilizzato per realizzare il Po di Zara, che però non raggiungeva l’Adriatico, ma da Bondeno fu deviato di nuovo nel Lirone a Stellata.

 Non era più un fiume, ma un canale.

Con la deviazione del Secchia in Po,in un periodo successivo, il percorso del Po di Zara è stato tagliato, interrotto a metà: diventando dopo Quistello un semplice collettore di acque piovane locali. ( fosso a lato di Via Cantone,  fosso a lato della Strada Provinciale 70).

Forse quello che nel medioevo era chiamato Po Vecchio, era il tratto iniziale dello Spino.
Ancora si riescono ad identificare gli argini che delimitavano il letto del Po Vecchio, attualmente asfaltati. Dentro al largo letto del fiume,  poco profondo,  oggi si trovano, case, industrie e stagni.

 A Zara, le strade sui 2 argini del fiume , Via Argine Zara, e Strada Chiaviche,  distano fra loro anche oltre 200 metri. Era un fiume con un letto veramente molto largo.

3

Nella foto sopra, le 3 case di sinistra e quelle bianche di destra sono costruite sui due argini del Fiume Po Vecchio. La casa bianca in mezzo alla foto è invece costruita dentro al letto del fiume.

IL letto non era profondo neppure quando il fiume era attivo, come molti fiumi in quei tempi, poiché gli argini erano costituti solo da un riporto di detriti accumulati nel corso del tempo.
Il Lirone è probabilmente diventato il corso principale per aver avuto un letto più profondo dello Spino.

E’ immaginabile , con argini così bassi, che al tempo delle piogge, lo straripamento fosse puntuale, con l’allagamento dei terreni circostanti per vaste aree, per entrambi i corsi d’acqua.

 

Renzo Pozzetti

Condividi su:
  • Facebook
  • Twitter
  • RSS
  • MySpace
  • PDF
  • Print