In occasione del 70° Anniversario della Liberazione verrà intitolato ad Ada Tommasi , Giusta tra le Nazioni, il piazzale antistante la stazione ferroviaria.
Ecco alcune note su questa donna di origine poggese.
La storia di Ada,per i poggesi e i mantovani, ha inizio dalla sua fine. E’ stato infatti un necrologio sul “Corriere della sera” a far rivivere e riportare Ada nella sua terra di origine e ad avviare una ricerca di notizie su questa donna straordinaria. Ada Tommasi nasce a Poggio Rusco nel febbraio del 1916; la sua famiglia vive in una casa della strada principale del paese, l’attuale via Matteotti, e si trova in terra mantovana perché la sua mamma vi è stata trasferita come maestra elementare, mentre il padre è cappellaio. Vive a Poggio per 3 anni poi si trasferisce a Parma, seguendo il lavoro materno. Di questa prima infanzia mantovana non resta nulla, se non gli atti pubblici della nascita e del battesimo, avvenuto nella chiesa parrocchiale con un probabile errore nella trascrizione del cognome, inizialmente con una”m” sola;ma Ada ricorderà questo breve periodo della sua vita sempre con tenerezza, come testimoniano i figli.
Arrivata a Milano frequenta l’Università e nel 1940 si laurea in letteratura italiana. Inseritasi nell’ambiente dell’Accademia di Brera, conosce quello che diventerà il compagno di una vita, il critico De Micheli che la introduce nella cerchia di intellettuali che diventeranno gli amici e i compagni di lotte, anche contro il fascismo che in quegli anni inizia la sua operazione di “pulizia” nell’ambiente intellettuale. Entrambi fanno parte del gruppo della Corrente,di ispirazione antifascista e, con il marito ed altri intellettuali famosi, quali Giacomo Manzù, firma il manifesto contro l’epurazione di alcuni artisti che insegnano a Brera e che non si sono dichiarati fascisti.
Quando inizia la 2^ guerra Mondiale, Ada da Milano si trasferisce a Sormano, piccolo paesino vicino a Canzo,dove, nel periodo della persecuzione ebraica, organizza un centro di soccorso utilizzando il seminterrato della chiesa di Santa Valeria. In questa attività è aiutata dal marito e da Don Carlo, il parroco di Santa Valeria. La chiesa si trova in una posizione strategica, molto vicina alla frontiera italo-svizzera, cui si arriva attraverso una scorciatoia. Gli ebrei fuggiaschi arrivavano alla stazione di Canzo poi, grazie all’aiuto di staffette, venivano portati nel seminterrato. Qui Ada offriva cibo, indumenti, denaro e l’assistenza per il passaggio in Svizzera, grazie a documenti falsi. Le attività segrete del gruppo di Ada vennero scoperte dal questore di Varese, che fece perquisire il nascondiglio e la casa dei De Micheli. Il marito viene arrestato ed interrogato per 24 ore sotto la minaccia della fucilazione immediata. Ada, al momento dell’arresto, riesce a nascondere i documenti veramente compromettenti, poi si fa ricevere dall’amante del Questore di Como che intercede a favore di Mario, che viene rilasciato. Fu la fuga della famiglia Arth, marito, moglie e due figli, avvenuta pochissimo tempo prima dell’arresto, che permise ad Ada ,nel 1955, di conseguire la medaglia d’oro per l’opera svolta da parte della Comunità Israelitiche, poi Ebraiche. Ada Tommasi è una delle 3 donne italiane che ha ottenuto tale riconoscimento.
Il 18 novembre del 1982, invece, lo Yad Vashem, ha riconosciuto Ada Tommasi e Mario De Micheli, come Giusti tra le Nazioni (Dossier 1792).
Di questa storia, Ada non parlava, era una cosa che le era successa e che riteneva non fosse nulla di eccezionale :chiunque in quel periodo e in quella condizione si sarebbe comportato nello stesso modo. Al termine del conflitto, dopo un’esperienza nelle scuole italiane di Fiume, Ada iniziò ad insegnare lettere nelle scuole milanesi, alcuni suoi alunni hanno raggiunto una grande popolarità : la poetessa Vivien Lamarque, la traduttrice e poetessa Patricia Roaldi (divenuta anche sua nuora), il poeta Beno Fignon. Parlando con loro di Ada si ha la sensazione che sia riuscita a trasferire l’amore per la giustizia e la libertà nel modo più vero. E forse è questo l’insegnamento che tutti dovremmo avere come tesoro. Ada ha scritto libri sulla Resistenza (“Armando racconta “ e la riduzione per ragazzi de “Il diario di Gusen”), ha lavorato come editorialista per Radio Milano e ha curato la sezione didattica per la radio e la televisione italiana.
E’ scomparsa nel giugno del 2006, lasciando una grande eredità morale.
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