Solitamente, quando alla televisione c’è la cronaca di un disastro meteorologico, di un allagamento o di una frana, per 99 volte su cento si sente il cronista pronunciare la fatica frase:
– Ma non si poteva evitare? –
Detta di casi fortuiti come incidenti stradali, crolli di fabbricati staticamente non corretti, omicidi, niente da dire ma per casi diversi, a mio parere, è fare del pleonasmo. Non desidero assolutamente che tale frase sia pronunciata a Poggio Rusco, da chichessia. Potrebbe accadere, però, e l’Amministrazione Pubblica ne avrebbe tutte le colpe. Sto parlando dell’incrocio tra Corso Giacomo Matteotti e Via Cappi, nei pressi dell’Albergo Savoia.
La pavimentazione, specialmente a ridosso del pilastro del portico, è piuttosto pericolosa per chi, in bicicletta, si trovasse a deambulare per tale contrada. Per i giovani che montano “mountain-bike” poderose, questi ostacoli fan venir da ridere… Ma per una persona anziana la curva per passare da Corso Matteoti a Via Cappi diventa pericolosa come erano le Colonne d’Ercole per i naviganti mediterranei fino al 1492.
Non vorrei, faccio gli scongiuri di rito, toccandomi, che un malaugurato incidente mortale facesse dire a qualcuno:
– Ma non si poteva evitare? –
Perché l’Ufficio Tecnico Comunale non fa presente alla Giunta la pericolosità del sito? Si dia da fare l’interessato per ovviare al problema che non è cervellotico ma, al contrario, serio ed impellente.
Sono il solito italiano incontentabile! Se mi danno un dito, voglio anche la mano e, dopo, tutto il braccio! Ma chi sono, io, per pretendere una miglior utilizzazione del danaro pubblico? Sono un cittadino che ha a cuore il regolare svolgimento della vita odierna del paese. Sono un calmo cittadino che diventerebbe una bestia considerando una disgrazia che si deve evitare.
Mario Setti
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