In alcune città, con ampio risalto pubblicitario, sono stati creati i “parcheggi rosa”: delimitati da strisce di tale colore segnano i posti auto riservati alle mamme. A Poggio Rusco,invece, sono spuntati come funghi parcheggi a tempo, variabile da 30’ a 60’. La spiegazione data è che oramai ovunque ci sono i parcheggi a tempo, se non a tassametro e che si è dato ascolto alla richiesta dei commercianti che, stanchi di auto che sostavano ore e ore nei parcheggi liberi, avevano visto calare le proprie entrate.
Così,adesso, devi ricordarti il disco orario e sperare che al forno o da Montagnini non ci sia troppa gente perché i 30’ corrono in un lampo. Se poi hai la bella idea di far spesa intanto che porti i bambini a scuola…..i 60’ sono altrettanto veloci.
Un solerte cittadino potrebbe dire: ma ci sono gli ampi parcheggi di P.le Zanardi o di p.zza San Francesco…esatto!!! Ma devi augurarti che non ci sia la Fiera o qualche altra festa “mangereccia” perché il tendone bianco incombe come una minaccia un po’ di giorni prima e un po’ di giorni dopo e giammai venga a qualcuno l’idea di oscurare i cartelli “ a tempo” per qualche periodo…e se si perde un’entrata? Al solerte cittadino di cui sopra si potrebbe anche suggerire di andare in p.le Zanardi alle 18.00 di un pomeriggio invernale: una signora o signorina non si sente proprio sicura sicura (provare per credere). Così non resta che optare per la bicicletta, sperare in un tempo clemente, centellinare le sporte e porle in perfetto equilibrio evitando l’incrocio via Matteotti /via Cappi di cui si è già ampiamente scritto e non chiedersi perché Poggio sia peggio di Mantova, che almeno ha l’alibi dei laghi.
Giovanna Tomasi
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